venerdì, aprile 26

"dimmi babbo, che cos'è la felicità?"

Ci sono storia che iniziano con "c'era una volta", ma non ora.
Questa inizia prima con un "C'E'" una volta: c'è una volta in cui ti guardo negli occhi, come se fosse la prima, e vedo cose che nessun figlio deve sapere. Vedo una storia di non detti e di esperienze, che resteranno le tue, ma hanno segnato le pieghe del tuo sorriso. E questo, è il momento in cui non sono tua figlia, ma quello che io sono: il terapeuta che guarda oltre gli occhi.
Il terapeuta che aspetta oltre il sorriso del "buon giorno", quello felice del "ora va tutto bene", che permette ad entrambi di andare per la propria strada.
Ma non sono il tuo terapeuta, sono tua figlia, e come tale posso dirti, che anche se infuria la tempesta,  siamo qui insieme a guardare il cielo e: "ora, va tutto bene".

C'è una volta in cui un figlio guarda suo padre, e vi scopre un fratello, più che una persona. Si trova che la scelta di fare una stessa strada, anche se non ci fa sedere di fianco, ci fa sedere allo stesso modo. E questo è sufficiente per dirimere ogni apparente distanza, ed ogni idea che uno sia venuto prima dell'altro. Siamo qui insieme, e ogni giorno festeggiamo questo trovarci, e ritrovarci oltre i limiti conosciuti. Anche se ciascuno prende la sua strada, non saremo mai lontani.
E' così che so, che va tutto bene.

C'è una volta, papà, te lo dicevo, in cui non si è più figli. Un giorno in cui la linea di confine da ieri a oggi celebra il momento in cui puoi essere madre o padre, puoi essere sposa o sposo, ma non sei più figlio. Sei solo, e sei il re di te stesso. Quel giorno, è il giorno in cui smetti di cercare perché hai trovato. Il giorno in cui vai, solo per andare. Perché va tutto bene: tutto è giusto e perfetto.

Ogni giorno, da allora in poi, scopri che è così...
anche se poi... c'era una volta,
che mi cantavi le canzone di Antoine. E mi chiedevo:
"a che età si chiede se si ha l'età per cercare la felicità?
E ora che so che la risposta è "ora", ed anche che la felicità è qui, per una volta non ti aspetterò tornare.
Per una volta ti chiedo di lasciarti andare e mangiare in libertà questo frutto che meriti, e che sono sicura sia molto digeribile!
ti chiedo (in grazia dell'Ora e della tua età) e soprattuto ti auguro di restare sempre in viaggio, in quel paese "che si chiama verità", e di non smarrire mai il coraggio, perché la bontà, è talmente tua che non ti mancherà mai. Come il mio infinito amore, ovunque io sia.
Ti voglio bene, e dato che c'è un momento in cui, come dicevo, non si è più figli, oggi lascerò che le tue parole siano sulle mie labbra, non per la buona notte, ma per un buongiorno di compleanno!

http://www.youtube.com/watch?v=-6qwJ_HuMgA