mercoledì, novembre 23

Non dimenticarti di vivere

 "Ciao Lila
la tua amica exinsegnantediyoga ti invita a vedere le sue nuove foto su netBlog... corri a iscriverti così potrete condividere interessi, dialoghi e tutto quello che si può desiderare".
Lila, quel giorno più curiosa del solito, e insolitamente a corto di impegni, decide di giocare; inserisce una foto carina e, senza dettagliare troppo, apre un profilo basso, ma evidentemente appetibile ai più... sicchè in breve si trova sommersa di richieste di amicizia più o meno educate da baldi sconosciuti, e anche da pochi impavidi conosciuti i quali, senza che Lila abbia capito cosa sta succedendo, hanno ricevuto un allegro "Ciao Alicenelpaesedellemeraviglie, la tua amica Lila ti invita a condividere le sue foto... e quant'altro".
(Altri, più prudentemente mi hanno scritto o telfonato per chiedere di cosa si trattasse..altri tacciono, e forse sogghignano nel buio per la mia ingenuità :)  )

Fin qui, il fatto.

Attraverso il tempo, Lila ha viaggiato sola e persa, con una borsa bozzuta e piena nella quale ha stipato tante di quelle cose, che un giorno è stata improvvisamente troppo pesante; così ha iniziato a lasciar qualcosa, e recentemente qualcuno, per strada. Ma ci sono momenti in cui (leoni tutto sommato non si nasce, si cresce!)  si avverte una punta di vuoto e di sconforto. Giorni in cui ti siedi su una sedia lontano da tutto, nella speranza che passi il desiderio di salire le scale per la terrazza e scendere senza (le scale). Solo per vedere quanto a lungo sia possibile volare altrimenti che con la fantasia o con gli aerei.
E' stato, anche questo.
Molto tempo fa e non so più per cosa, tuttavia il ricordo, come un film senza colore e senza sentimento, m'è passato tra le mani mentre le dita tambureggiavano sui tasti, incastrando le facce delle richieste sciocche in quella fetta di cervello che archivia senza (apparentemente) mai riportare fuori. Quella parte che, dicono, non usiamo.

Come un desiderio sprecato invece, quello se ne sta lì e raccoglie le cose, i ricordi, le storie, che gli passano addosso come un'onda, che forse causa un invisibile danno. Un'impronta che lacera i sogni, o talvolta impallidisce il sole con una folgorante intuizione. Perchè no?
Comunque Lila, altre volte più pronta ad evitare il colpo, è rimasta di fronte a tutta quella solitudine che arrivava un po' da ogni dove. Ha lasciato che l'attimo che ti raccoglie nella risacca e ti trascina in un tempo che smarrisce dalla realtà, passasse, cercando una logica che le servisse da amo per ritornare a galla.

E ha chiuso, per tornare ai conforti del buon FacciaLibro, alle delizie dei vostri scritti sui blog, a tutte quelle cose che colmano i momenti nell'Isolachenonc'è, in quel tempo che sembra non finire mai, e invece "alla fine ti accorgi che mancano solo trenta secondi" (cit. da Il mio nome è Nessuno).

Lila ha chiuso le pagine del libro, e ha ripreso a scrivere.

La vita, diceva Peter, può essere una bellissima avventura.