martedì, settembre 27

... a Lila piace: qui e ora.

A Lila piace... quando nascono i ricordi.
Ricordarsi di sognare le ali, per lasciarli.
Lasciare la valigia pronta, nel caso che volesse tornare.
E tornare a mani vuote, perchè qualcosa di nuovo possa accadere.

mercoledì, settembre 14

Che bella estate, amore mio..

 E' una estate strana.
Ho sfinito le matite per provare a rendermela tutta colorata. Sono uscite parole e chiaroscuri dell'anima e della vita, mentre cerco allo specchio quella vecchia ragazza, che sapeva ridere e non prendeva mai le cose troppo sul serio, perchè si sa, la vita è un affare così importante che se ne fai una cosa seria, rischia di diventare triste.

E' stata una strana estate, non tanto per il tempo metereologico che ci ha graziato ogni fine settimana permettendomi un'abbronzatura da reato, su lunghe distese sabbiose. Ancora adesso sento un profumo di salsedine tra le dita, dita che finiscono nello smalto colorato che mi propone un nuovo confine, un limite che non ostacola ma apre altre prospettive. Dita che finiscono nel temperamatite, perché se non c'è nessun'altro viaggio di esplorazione da raccontare, nessuna foto di posti fino ad ora sconosciuti, c'è ancora da tratteggiare le dimensioni di volti che si sono introdotti nei vecchi panorami, e parole sussurrate al vento che sono tornate intrecciandosi ai capelli e regalandomi allo specchio un sorriso più aperto., una prospettiva angolata con un fuoco fuori campo. Quello non ancora acceso, ma che già scalda, come se fosse una brace che si prepara prima che la fiamma sia esplosa e consumata.

Questa estate mi sono finite le parole. Le ho dette davvero tutte, ed ora le ricerco con attenzione, per provare a raccontare di un volto che conosco più giovane. Sempre più vicino a quella ragazza di una volta, che è tropppo giovane per i vecchi schemi, che ne ha memoria senza averne più voglia. Che li sa per averli percorsi, ma che fa del mutamento la sua nuova legge, che cancella ogni regola preordinata.

L'aria piena di promesse fatte dalla mente, s'è scontrata con quelle del cuore, che correvano a fianco della tigre mutata in gattino, senza raggiungerla mai. Senza mai far indietreggiare quella satira di sé, nemmeno quando, salito sul ramo più in alto alla ricerca d'una vecchia storia d'amore, ha scoperto che il ramo è finito, e c'era rimasto solo il vecchio, ma dell'amore nessuna traccia.
Non c'era altra scelta, perchè "voltarsi è già un po' tornare, già nostalgia", e il gattino s'è buttato.
Forte delle sue nove vite di felino, Lila se n'è giocata un'altra, sperando che questa possa essere la volta buona. E per una buona volta, pare che le vibrisse siano più lunghe e precettive e le orecchie più grandi e accoglienti per suoni inesplorati.
Le pare d'assomigliarsi di più, mentre s'avvia su un sentiero che sembra privo di tracce.




Lila ha trovato nuove amicizie. L'uomo di latta, lo spaventapasseri e perfino il leone che, nel modo in cui fanno gli amici, le specchiano le strisce e gli occhi, e fra questi a lei sembra scorgere un cervello inebriato di fresco, un cuore rosso begonia, e un coraggio con una criniera così grande, che non saprà mai se potrà usarlo tutto. Nel suo mondo di Oz c'è la strega buona del sud, solo che abita in Svizzera, ma nord o sud non contano quando sai che si tratta solo d'un punto di vista; e che il punto di vista è solo un elemento del disegno.

L'altro, è il pensiero.
E il pensiero è un'energia, e l'energia muove quella matita che traccia ora una ruga lunga e profonda che scende dagli occhi verso il naso, sembrando una lacrima intessuta nella pelle. Ora una piega che arriccia le guance, sollevando i lati della bocca. Finchè il sorriso tenue e nascosto, si fa riso.
E risale le stesse pieghe, dalla bocca agli occhi. E dagli occhi al cuore.

Ho sfinito la matita cercandolo.
E poi... era infondo allo specchio.




lunedì, settembre 5

Non incolpare nessuno

Non incolpare nessuno,
non lamentarti mai di nessuno, di niente,
perché in fondo
Tu hai fatto quello che volevi nella vita.

Accetta la difficoltà di costruire te stesso
ed il valore di cominciare a correggerti.
Il trionfo del vero uomo
proviene delle ceneri del suo errore.

Non lamentarti mai della tua solitudine o della tua sorte,
affrontala con valore e accettala.
In un modo o in un altro
è il risultato delle tue azioni e la prova
che Tu sempre devi vincere.

Non amareggiarti del tuo fallimento
nè attribuirlo agli altri.

Accettati adesso
o continuerai a giustificarti come un bimbo.
Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare
e che nessuno é così terribile per cedere.

Non dimenticare
che la causa del tuo presente é il tuo passato,
come la causa del tuo futuro sarà il tuo presente.

Apprendi dagli audaci,
dai forti
da chi non accetta compromessi,
da chi vivrà malgrado tutto
pensa meno ai tuoi problemi
e piú al tuo lavoro.

I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno.
Impara a nascere dal dolore
e ad essere piú grande, che è
il più grande degli ostacoli.

Guarda te stesso allo specchio
e sarai libero e forte
e finirai di essere una marionetta delle circostanze,
perché tu stesso sei il tuo destino.

Alzati e guarda il sole nelle mattine
e respira la luce dell’alba.
Tu sei la parte della forza della tua vita.
Adesso svegliati, combatti, cammina,
deciditi e trionferai nella vita;
Non pensare mai al destino,
perché il destino
è il pretesto dei falliti.
 

Pablo Neruda