venerdì, settembre 17

Mal di Londra (2)... l'anno dopo. Seconda parte

Venerdì mattina scendo le scale che, fino al secondo piano, producono cigolii evidenti, vagamente attutiti dalla moquette onnipresente, ma sufficenti a produrre un senso di urgenza nello spostarsi in una zona... più solida.
Ho già la Oyster Card in mano, la card magnetica che apre tutte le vie a scorrimento rapido, di superficie e del sottosuolo. Metro e Bus sono nostri, come fossimo londinesi veri. Niente più ricerca del biglietto, e quel piccolo cartoncino in mano che sembra l'etichetta strappata ad un vestito nuovo... con scritto su, a caratteri cubitali "TURISTA"!
Certo, ci sarà pure qualche inglese che li usa, ma la Card... quella si che ti fa sentire parte del posto. Chissà perchè a Roma non ci penso mai. Forse sarà che non prendo i mezzi pubblici, e quando li prendo, in effetti, è per far turismo.. Comunque, inglesi fino allo stomaco (non ho ancora digerito il fish&chips di ieri sera), andiamo a fare i turisti, come è giusto che sia.

A Westminster ci arriviamo in bus, stavolta, e con passo di foto, lento e straniero, ci avviciniamo al London Eye. L'anno scorso abbiamo evitato tutte le attrazione, sicchè stavolta siamo calamitati, convinti anche dallo sconto avuto acquistando insieme i biglietti per M.Tussaud e la ruota più grande d'Europa. Per pagare meno, come si dice, abbiamo speso un  po' di più!
Devo dire che a parte la, poco inglese, doppia fila (abbiamo dovuto far la fila per cambiare quello che credevamo un biglietto ed era un voucher, e poi la fila per salire sul London Eye) , in effetti è una bella emozione, trovarsi così in alto, in quelle cupolette di vetro che ti sempbra quasi che non ci siano; sei nel circolo della vita che passa lenta, osservatore traghettato che cerca di cogliere ciascuna meraviglia. Qualcosa sfugge, si sa, ma alla fine hai la sensazione d'aver visto tutto, e sei più vivo di prima!

"Caron dimonio, con occhi di bragia" che prima di farci salire ci aveva 'battuto' le tasche, ("nothing sharf is permitted") rende all'amico il coltellino, e ce ne andiamo, soddisfatti, attraverso il ponte verso il Grande Ben, l'abbazia (che anche stavolta non visitiamo), poi naturalmente Trafalgar Square e Starbucks, per corroborarci.
Nonostante io sia una vera patita del nostro caffè, all'estero lo evito per non incorrere in bollenti (davvero!) delusioni, pagate di solito a caro prezzo!
Solo in Portogallo fui piuttosto soddisfatta; ma era tanti anni fa, e di sicuro un'altra storia.

Quello che non ci lasciamo sfuggire, stavolta, sono Covent Garden e poi la Belfast.
Covent Garden è un posto simpatico, ex mercato delle mele e zona di gra passeggio socio culturale, nasconde alle sue spalle (scovato da mio fratello) "il più bel fienile d'Europa": la St.Paul's Church. Niente a che fare con l'omonima cattedrale, è una chiesetta nascosta in un giardino di rose dove i londinesi si soffermano in pic-nic da pausa pranzo, in un ssilenzio impressionante paragonato all'allegra confusione della piazza limitrofa.
Deliziosa!


Interessante e  appassionante è anche la nave da guerra Belfast, ancorata sul Tamigi al lato opposto della Torre di Londra. La percorriamo scrutando ogni anfratto, assorbiti dalle ricostruzioni dei locali fatte anche di odori e rumori. La lavanderia odora di bucato, la mensa di cibo, nella dispensa miagola un gatto che ha preso un topo... siamo marinai e siamo il capitano che scruta oltre i cannoni.. siamo prodi difensori della patria e indisciplinati marinai nella prigione di prua.
E poi siamo di nuovo turisti.
Attraverso il Tower Bridge, a fianco della Torre, di fronte a St Paul's (la cattedrale stavolta), lungo il millennium Bridge.

La serata ci vede anche, finalmente, nel paradiso dello shopping economico, dove mio fratello e l'amico riescono a rifarsi il guardaroba con oculatezza ticpica maschile, spendendo in due più o meno quanto io pagherò un paio di scarpe. Rosse, naturalmente!

5 commenti:

Madama Dorè ha detto...

Anche noi, seduti su una sedia davanti al computer, ci sentiamo tanto turisti grazie a te. Ciao e buona giornata!

Anna Righeblu ha detto...

In questi ultimi giorni ho diradato i passaggi sul mio e i vostri blog, ma questa è una sorpresa!
Sei davvero di nuovo a Londra! Seguo il tuo percorso con una serie di piacevoli ricordi e sto pensando a un breve, prossimo viaggio...

nicbellavita ha detto...

Ricordo un tuo vecchio post che parlava di un fratello che partiva per Londra.
Suppongo viva lì.
Mentre ti leggevo, ho chiesto a mio figlio se fosse mai salito sul "London Eye".
Risposta:" Con la sfiga che ho l'ho trovato chiuso due volte".
Sarà mica figlio d'arte?
:)

Mobu ha detto...

...scarpe rosse...
mmm
non saprei a cosa abbinarle.
:)))
ciau
Mobu

Lila ha detto...

@anna righeblu
si, Londra mi ha stregata, e sto quasi pensando anche io ad un altro piccolo viaggio. Sarà che ci vado in ferie, che è raccolta e ordinata, un po' fashion e un po' freak...

@ nicbellavita
eravamo andati insieme, io e mio fratello, l'anno scorso. Lui non ci vive, ma tuo figlio? ci va spesso o ci vive?


@ Mobu
difficili da abbinare, le scarpe rosse! si, ma a me piace che, vere o virtuali, siano sempre in valigia. Sai, per tornare a casa da Oz :)