lunedì, giugno 28

Idee vacanze...


 Una idea simpatica di Anna Righeblu
a cui partecipo volentieri, con un vecchio post.

Oggi sono in viaggio, ma è un viaggio intimo e sottosotto... come sono spesso i miei.
Come l'ultimo post, che anche a rileggerlo mi viene un senso di moto, erchè l'ho scritto di fronte al mare di Santa Marinella, che forse non è un viaggio che consiglierei, ma la fine di un viaggio durato qualche mese, se non qualche anno.
Parafrasando l'amato Poeta, ora mi conviene "tener altro viaggio", e siccome la scadenza è breve,e io sono partita ma non so ancora quando arriverò, intanto rilancio un'idea da 'attimo fuggente',
...se non v'è già venuta...
Se non potete partire per mete lontane... spostate il punto di vista di quello che avete vicino.

mercoledì, giugno 23

Oggi che non ci sei, percepisco
l’odore ricorrente del mare
non più sommerso dal profumo di te.

Mi prende, ma mi perdo di nuovo
fra i ricordi che fremono
come fiori, sui rami attraversati dal vento.

L’odore, ha il suono d’un tuono,
promessa di temporale dal cuore;
di gocce che inumidiscono la pelle,
non ancora lacrime, non proprio pioggia;

Il rumore torna, se non mi lascio,
lasciandomi indietro affogata in battigia,
o come se fossi un giglio fra le dune
a invidiarne la fuga apparente.

M’appartengo e col tremito allento
la presa, lasciando che arrivi,
mischiato a un clamore di sale
il vento che strappa e fa male.

Sul guano del dolore che impazza
riscivola l’onda, e un profumo  leggero
schiaccia a terra i petali incauti,
ricordi caduti sul viale dell’anima.

E mi tengo in piedi, vergine di te.

martedì, giugno 15

Diario di viaggio (2)

Lila aveva messo in valigia la voglia di riconoscere un amico, l'attesa di innamorarsi d'un posto nuovo, dove stabilire un pezzo di cuore per poter ritornare più leggeri; la curiosità verso di lei, la moglie, che non avevo conosciuto mai. Sapendo che easyjet non pone limiti di peso al bagaglio, alla fine ho portato anche il desiderio di "imparare" un'amica.
E' un'arma a doppio taglio, perchè si rischia di perdere se stessi per compiacere e piacere, ma avendola fatto passare alla dogana, mi sono detta che forse in qualche modo era spuntata... non solo fuori dal cassetto.
E' la prima cosa, anzi, che tiro fuori dalla valigia quando arrivo.


Lei fa del suo, mentre con delicatezza definiamo uno spazio tra di noi; e lo spazio che tutti e tre occuperemo alla fine è molto maggiore dei cinquantametriquadri della pertinenza abitativa.. Infatti pian piano, nel mio interesse, nella sua generosità, con le ore divise in parole con l'amico, l'uscita tutti insieme al mercatino delle pulci, la torta preparata di notte per il compleanno di Lila... arriva la prova che sancisce il passaggio tra l'essere 'la turista', e il diventare 'l'ospite'.
La distinzione di termini è essenziale, almeno a me così pare, e scatta dopo la passeggiata a cavallo, a rischio pioggia e nonstante la pioggia. Si perchè nella stalla credo sia avvenuto il passaggio. Nell'incontro di una passione comune, che per lei, che spero essere la mia nuova amica, è un dato di fatto da tanti anni. Per me, è stato un attimo nuovo e felice, trovarmi a fianco dei possenti animali non come turista in un maneggio, "cavallo sellato" e con confini stabiliti di contatto come stretto indispensabile"; il contatto indispensabile è stato pulirli e avvicinarsi sempr più, quasi a potersi confondere con l'animale.

Questo, ovviamente, deve ancora avvenire. Non è che sempre, in un attimo, si stabilisce una perfetta consonanza. Tuttavia m'è parso di potermici avvicinare, e la sensazione, a scender di sella, è stata che lì restasse quella parte di cuore che volevo lasciare come punto di riferimento.

In questi amici sparsi a nord, come anche se diversamente dalla velaia ch'è un punto sulle mie rotte, sta uno dei miei confini fisici. Che nel tempo si fanno sempre più lontani.

martedì, giugno 8

Un saluto

Auguri Pellegrino


Fa’ grandi le ali
nello smarrirsi
dei giorni,
all’incanutirsi
della chioma.
Siano piume le rughe
che rotoleranno
sui tuoi anni.
Sia innanzi al passo
la luce,
e non vane le ombre.
È nella tua mano
il destino.
Fratello.


Queste parole avevo scritto, una volta, per il compleanno di mio fratello. Sono sue. Giacciono sulla pagina e nella vita. Le prendo in prestito per salutare qualcuno che se ne va un po' più in là. Non dico lontano, perchè lontano è un posto da cui non si torna. E' un posto dove non ci si sente più uniti. E' il posto dove, nonstante si rsti nel cuore, si finisce con il non sentirsi più.
Il saluto di oggi è per Albafucens... non andare troppo lontano!

giovedì, giugno 3

Diario di viaggio (1)

Ho il tempo lento degli antichi viaggiatori del cielo, quelli che arrivavano prima in aereoporto per fare il check-in, scegliere il posto migliore, magari dopo un po' di fila in piedi o seduti sulla valigia..."buongiorno, vorrei un posto davanti all'ala, proprio sul finestrino"...  Ecco, così me lo ricordo: ché mio padre mi spiegava sempre, quando partivo, che a seconda della "macchina" era meglio scegliere un posto o l'altro.
Ora, nell'era del check-inonline, è la fila per l'imbarco che determina la possibilità di scelta; e me lo posso scegliere il posto, perchè a Lila piace essere tra i primi, per collocare bene la borsa tirare fuori la borsetta dal bagaglio a mano, indovinare da dove si scenderà... quindi cerco ancora quei posti vicino al finestrino, perchè a Lila piace staccare gli occhi da terra, e poi rimettere le cose in discussione da questa prospettiva d'alta quota, che fa sembrare tutto così piccolo...

Prima della partenza mi piace guardare i visi delle persone che mi sono attorno, chiedermi se poi li troverò cambiati, così cambiati da non sembrare più gli stessi; o appena appena.
Chissà se tutta questa gente, che aspetta un passaggio per chissadove, lo sa dove va?



Quelo che so, è che non si torna mai da nessun viaggio, se nel fare le valigie si fa attenzione a mettere ben piegata una coscienza usa e getta; usa quello che rimane di ieri, e getta il resto, perchè non si può tornare con lo stesso peso o con le stesse cose, altrimenti sarebbe meglio restare a casa.
Dove si può cambiare lo stesso e d'altra parte; se cambia chi resta è già sufficente a farci sentire nuovi.

In Svizzera comunque, bisogna fare attnzione a ciò che si butta. C'è un peso, una dimensione, in base a cui si pagano i rifiuti.
Così, invece di dire sì a tutto, bisogna controllare che quello di cui non hai più bisogno abbia la leggerezza necessaria per essere affidato al vento... che il cuore sia, o diventi più leggero di una piuma, come dicevano gli egizi, anche se easyjet non mette limiti di peso al bagaglio. Ryanair, per esempio, lo fa. E siccome non si sa mai con chi si farà il prossimo viaggio...
meglio essere allenati, e essere leggeri...