martedì, maggio 25

A Lila piace...

... il pane caldo di sole, con le melanzane e l'olio per ungere i raggi di sole, che s'insinuano a morsi tra i rami.
I rami secchi che cadono quando è la fine, e il finire dei rami dei pini, su cui nacono gemme nuove.
I vecchi sorrisi attraversati da un nuovo sguardo, che conosce senza riconoscere.
Riconoscere, senza ricordare.
Ricordare di non conoscere...

domenica, maggio 23

Ritorno ad Ilio (un giorno di bel tempo)


Ho portato la vecchia tenda a morire qua, sulle bianche sponde di Ilio, ove in un tempo che pare infinitamente lontano, era stata ferita a morte. L'ho portata perchè sia seppellita, anche se poi i suoi pezzi vengono sparsi, i paletti eletti a riserva degli  altri, il fondo diventerà vela, il sacco diventerà viaggio. Ma l'importante è l'intenzione, che fa di questa lenta dipartita, di questo seppellimento senza fossa, le fondamenta d'una nuova storia.

Ed è fondamentale tenerlo a mente, mentre spiego i teli della nuova, di cui l'odore è ignoto ai ricordi. Non profuma ancora di niente, questa tenda, tantomeno di me.  Attendo, mentre la ancoro alla terra, che si impregni di aghi di pino, dell'upupa che m'osserva curiosa, di radici e di mare.
 Attendo che diventi la mia casa di nomade, dove tornare. E per questo, la lascio in attesa. Detesa  dal blando movimento di piantare e riempire il mio guscio di chiocciola in costante migrazione, scendo scalza avvertendo il mutamento dal viale di aghi di pino alla rena, che mi avvolge le piante dei piedi, mi dimentica l'asfalto bagnato di pioggia in cui sguazzano stivali e pensieri finchè mi trovo a riva.  Le spiagge lunghe, a nord e a sud, si racchiudono nel punto che tocco arrivando. Il primo, che è barlume per la coscienza che esce dall'ordinario e resta lì, attorniata di orizzonte, a guardare il mare.
Il primo, dove il sole m'abbraccia come un amante smarrito da tempo.
Dove le nuvole, come se fosse cielo, s'appoggiano sulla battigia.

Come l'acqua del cielo le raccoglie e le fila, così l'acqua della terra le dilania attraversandole e rifuggendole. Le riflette.
E riflette, Lila, con l'occhio color del mare disperso nel cielo, e quello color del cielo fisso nelle lontananze del mare....
Come è sopra, così è sotto.

mercoledì, maggio 19

Muovete le dita nelle scarpe

Ipotesi di complotto:
esiste una possibilità che ci sia qualcuno che sta complottando per compromettere o mutare la nostra sensibilità?
questo baluginio di coscienza (magari un po' paranoide) m'ha sopraffatta oggi, mentre scorrevo le pagine d'un libro sui neuroni a specchio e relative teorie di utilizzo pratico nella riabilitazione. Citando un nonsochi, si faceva notare che l'attore, senza pubblico, in realtà è praticamente niente. Non ha scopo. La domanda dunque sorge, come si dice, spontanea: dal momento che noi tendiamo ad imitare i comportamenti ma anche gli stati d'animo di quello che è la realtà attorno a noi... cosa succede di fronte a spettacoli in cui ci si mostra la disumanizzazione di fronte ad eventi tragici e sanguinolenti?
Colgo l'occasione per criticare dei programmi che non amo, come esempio e ovviamente caricando un po' la questione; Nel telefilm CSI i protagonisti , in genere, devono per necessità affrontare i loro casi con un aplomb che chiunque di noi sarebbe ben lungi dal provare. E' pur vero che manifestano anche rabbia e desiderio di giustizia (o non sarebbe un telefilm americano! alla fine il cattivo DEVE essere punito), ma il messaggio d'impatto visivo è a mio parere fortissimo.
Si possono trovare innumerevoli esempi, non ultimo, in un'epoca in cui le veline vengono finalmente rivestite e ci preocccupano meno moralmente, i vari programmi tipo GF, l'isoladeinonpiùtantofamosi, la pupa e il secchione.
Lila terrebbe per la fuga dei secchioni, se lo vedesse, perché oggi, colloquiando con un vice direttore di banca, mi spiegava che ci sono dei corsi per apprendere dal linguaggio corporeo se qualcuno, di fronte a noi, mente o dice il vero, se è affidabile o no, eccetera... in pratica, si direbbe da noi , se ci è o ce fa'. Ebbene, pare, le cosiddette pupe "ci sono"!
Ma se possiamo vivere come atto eroico quello di sbandierare in pubblico la propria leggerezza, quello che preoccupa ormai sempre di più è il generale livello di ciò che vediamo (sempre fatti salvi un sacco di programmi e film!) e che inevitabilmente finirà con il lasciare un'impronta sul nostro campo morfogenetico, spirito, anima, cuore, volto.

L'operatore sanitario ha necessità di tessere un velo, tra sé e il paziente, perché se ci si facesse coinvolgere da tutti non si vivrebbe più; ma questo non vuol dire che si perda sensibilità! piuttosto si tratta di accogliere la persona e porsi in uno stato di ascolto, essere del tutto presenti al momento in cui si sta insieme, documentarsi, incuriosirsi, fare tutto ciò che è possibile per ciò che ci compete, e poi... salutarlo. Sorridendo, possibilmente, ma con il cuore e la mano già protesi verso l'altro. Quello che viene. Non quello che era.

Non so se riesco a spiegarmi... poiché non è facile farlo, ma è così che va fatto.
La necessità di distacco non implica mancanza di interesse. Gli occhi rivolti alla bellezza, all'armonia, all'amore con la A maiuscola o minuscola che sia, non implicano che il resto non esista o che non lo si voglia vedere.
Questo non implica l'esagerazione di impedire ai propri figli di leggere Harry Potter (conosco uno che lo fa!!!), che fra l'altro ha un sacco di spunti educativi, quali il fatto che non è come si nasce, ma ciò che si fa delle nostre possibilità a determinarci come 'buoni' o 'cattivi'.

Piuttosto andrebbe mantenuta quella coscienza osservante, di cui s'è già detto altrove e più volte, di quell'attore che recita a soggetto, fornito alla nascita di quadro astrologico, di un paio di genitori, e di tutto un mondo fuori che gli riversa addosso immagini e comportamenti.
 Siamo i pubblico dell'Io che si muove sul palcoscenico.

Abbiamo la possibilità d'essere il copione di un pubblico che sale sul palco, e per una volta, togliendosi le scarpe da sera, indossa quelle dell'attore e cambia il soggetto...
col sorriso che aleggia sul volto quando scopriamo, come se fosse il trucco del prestigiatore, quelle piccole cose che si vedono solo allo specchio...

si dice, l'ho già scritto, che per comprendere un uomo bisogna camminare almeno due lune nei suoi mocassini... ma se se non vi va di cambiarle, almeno muovete le dita nelle vostre scarpe! 

domenica, maggio 16

Tempi moderni


Ebbene lo sappiamo tutti, sono tempi duri. Si potrebbe già perdersi e chiedersi perchè sono tempi, e non "tempo". Ma nel fraseggio comune, si dice così, e così sia.

Pare, Lila sconcertata ha di nuovo spento la tv in questi giorni, che ci sia qualcuno che, mentre si progettano i soliti blocchi degli stipendi agli statali (ma lo sanno quelli quanto guadagnano certi 'statali'???) e si tassa a destra e a manca per far fronte alla crisi... pare dicevo che qualcuno si sia comprato una casetta, vista sul Colosseo (si sa, è l'antichità è fonte d'ispirazione) con i soldi dei contribuenti. Si, proprio quelli che di solito fanno fronte alle crisi, rimettendoci l'adeguamento all'inflazione;  nel caso della sanità, il cosi detto personale di comparto non può nemmeno fare un secondo lavoro per adeguarsi da solo, nemmeno se si apre la partita IVA e fa tutto regolarmente...pare.
Lila è poco aggiornata, magari le cose sono cambiate. Tuttavia il senso comune per i ricorsi (storici) mi fa osservare che qualche anno fa erano accadute vicende analoghe. Qualcuno, raccontavano, aveva piazzato la mammina in una casa a equocanone, o affitto bloccato o qualcosa del genere.. solo che la mammina non era la povera pensionata da cinquecentoeuroalmese, ovviamente. O di scandalo non si sarebbe parlato.

Tutti noi, popolo italiano, siamo con i telecomandi puntati, il volume al massimo e magari un paio di giornali aperti, quando si sussurrano certe cose. Stiamo qui a secernere bile sulle notizie riguardanti gli autisti delle auto blu... cui verrebbero concessi privilegi riguardo alle infrazioni, per esempio, come se avessero due patenti. Ebbene, se infrangono le regole mentre sono in servizio, di qualcuno sarà, la colpa! e se come è umano, l'attribuiscono ad altri, allora forse ci dovrebbero rimettere questi altri. Ma se la colpa è loro, all'ora infranta dai chilometri in eccesso che differenza fa?

Il popolo italiano è punto sul vivo su più questioni, in continuazione: sulle televisioni, su quanto Qualcuno da alla moglie per mantenere la sua villetta dopo il divorzio (dimenticando che quelli sarebbero affari di famiglia, e non di stato)...

E così via. Non mi sento in grado di disquisire oltre, e mi manca l'opinione del signor Filippo, che l'anno scorso se ne è andato fumando all'angolo di una strada. Persona sensibile e di mezzo tono, aveva sempre la capacità di farmi vedere il bicchiere... com'era. Non mezzo pieno, come voglio sempre io. Non mezzo vuoto, come dopo aver pagato le tasse  ;-)

Il punto, è un altro.
Il punto di vista di Lila, almeno.
E' che a guardar le pagliuzze, si direbbe in certi lessici ecclesiastici, ci scordiamo delle travi che abbiamo negli occhi. Dimentichiamo che, se è vero che chi ci governa dovrebbe essere il rappresentante del popolo,  forse ora il popolo ha qualche problema.

Mi spiego? Se ho bisogno di un favore, e so che Tizio conosce Caio, che è amico di Sempronio, probabilmente alle elezioni mi darò da fare perché Tizio venga eletto... Non voglio riferirmi a colori politici, qui. Ma solo a colori dell'anima!
Perché se il favore che mi serve è onesto, diciamo anche che nel mio progetto ci sia il benessere dell'umanità (per farla proprio in grande!) la catena di cui sopra sarebbe un nastro leggero e colorato, e forse non scriverei questo post.

Il mondo è uno specchio. Stanno comprovando, ne ho già scritto, la veridicità di certe affermazioni magiche. Quindi, alla domanda ricorrente che ci si pone in conversazione, ("se le cose vanno male che ce potemo fa'?") la risposta dovrebbe giungere da altri tempi, che secondo altre teorie, non sono poi così distanti da noi.

cito: "All'entrata del tempio c'era la scritta: "ΓΝΩΘΙ ΣΕΑΥΤΟΝ", "Conosci te stesso".
      Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. Oh Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei"
Oracolo di Delfi

lunedì, maggio 10

Meditazione

Cerco di svuotare dalle sensazioni il corpo.. ma tornano, prepotenti invasori, come i pensieri. O come pensieri.
Come i pensieri dopo il primo risveglio silenzioso, quello che vorrebbe essere lo stato di sempre, si accalcano. M'infilo l'abito dell'osservatore, della loro percezione. Mi infilo nel turbine, come se... come se potessi arrivare solo qui.

Solo a questo limite che scorgo ora.

Ed ecco. Il corpo è un guscio, dentro cui c'è qualcosa che guarda. In alcuni tratti il guscio è più spesso. Sulla spalla sinistra, per esempio.
A tratti pare come forato. Il foro è un punto in cui l'esterno e l'interno coincidono, comunicano. Iniziano qualcos'altro.
E qui, solo qualche ombra si muove, ora.
E' come se in questo involucro, in cui è notte, ci fossero delle luminose ali di falena.

fine del tempo.

domenica, maggio 2

Lila sulla scogliera... vabbè a Capocotta

Il primo giorno di maggio, si rende obbligatoria, a quanto pare, la gita fuori porta; anche fuori della porta di casa a buttare la spazzatura, magari, ma preferibilemente si dovrebbe allontanarsi, causare code di macchine e file ai benzinai, agtarsi per la smania di arrivare e poi per quella di tornare a casa, magari a tempo per le partite... è ritenuto dai più divertente e necessario. ;-)

Lila,  ben confitta nelle sue atmosfere asociali, non capisce bene perchè andare a star sola da un'altra parte, dato che sta tanto bene a casa propria, ma tutto sommato la giornata è bella e sa che lunedì rimpiangerebbe di non essere andata, anche sola; tranquillizatosi il canto degli uccelli, daltronde, preferisce il rumore del mare a quelli che inevitabilmente soffocano la quiete nelle giornate di festa.

Vado.
Allegramente cercando di rendere l'esperienza alternativa all'abitudine, che nelle domeniche d'estate è quella di arrivare e spiaggiarsi appena possibile per non perdere troppi sali minerali col sudore;  il pagamento al parcheggiatore abusivo è un'occhiata gelida quanto il vento, e me ne vado fiera (sperando di ritrovare l'auto) a fare una passeggiata, prima di dedicarmi alla lettura.
Non riesco subito a stare nel silenzio che vorrei, anche perchè l'orgoglio della vittoria sull'automatismo del pagamento mi sospinge; e vorrei non fermarmi al solito posto, così m'avvio a nord, mentre mi sovvengono esperienze vecchie.. tipo quella volta che decisi di cambiare stabilimento:

   Lila in estate è mattiniera, e alle nove, dopo una casuale ricerca di 'un posto nuovo' era già collocata col suo mini ombrello da sole dinanzi al mare quando arrivano alla spiaggia due giovanotti.
Penso, da single, che forse si potrebbe anche fare qualche amicizia, ma certo non è che sia io a fare la prima mossa. Occhi sul libro del giorno, me ne sto tranquilla a godere il sole.
Arrivano altri due giovanotti, poi uno da solo, poi qualcun'altro. L'innocenza infantile suggerì che era una spiaggia frequentata da militari, mentre una parte di me s'ingannava credendo fossi nel paradiso delle donnne. Infatti dopo un po' c'ero io... e tutti uomini attorno a me.
Solo che per timidezza evitavo di guardarmi troppo in giro, immaginando che qualcuno prima o poi mi avrebbe detto che quello era un posto riservato... ed in effetti forse lo era. Riservato ai gay, ma con tolleranza per chiunque. Me ne accorsi quando, sollevando gli occhi a guardare il mare vidi un giovanotto sculettare vistosamente mentre andava a gettare una carta nel cestino.
Ora, io non ho niente contro gli omosessuali, e un uomo poi non mi darebbe neppuere fastidio, quindni ero nel luogo più sicuro del mondo, ma mi sentivo ugualmente un po' a disagio.
Così dopo un tempo ragionevole ho preso su tutte le mie cosine e mi sono avviata verso altri luoghi.
Camminavo pensierosa e desiderosa di un po' di spazio per stendermi, quando mi accorgo che qui la spiaggia è sempre meno frequentata. Qualcosa di strano c'è... ma focalizzo solo quando mi accorgo che l'uomo anziano innnazi a me, col borsello sulla spalla, è completamente nudo!
Lila non ha niente nemmeno contro i naturisti... ma ancora comparì una vaga sensazione di disagio, ritenendo da pretesa artista che solo il bello andrebbe esibito, Lila si dilegua e ritorna al luogo solito.

Era qualche anno fa, ed ora la mia comprensione è cresciuta, assieme all'età anagrafica; penso che chi si espone così al sole si deve sentire bello, o non lo farebbe, tuttavia, mentre oggi percorro il lido di Capocotta in senso inverso ad allora, osservo che in genere ci sono per lo più culi mosci e seni scesi a mostrarsi, che fanno apparire le mie parti cellulitiche come un nudo michelangiolesco. Oggi, comunque sono in pochi; il rigore del vento del mattino rende riottosi anche i frequentatori abituali; da ammiratrice del bello, tributo al merito, vedo anche un giovanotto atletico esporre, per dire, le sue virtù al debole sole.
Prima d'arrivare alla tappa successiva (la spiaggia dei bei giovanotti dell'altra volta) torno sui miei passi e mi distendo, ben coperta, dalle parti del solito stabilimento. Il silenzio, placata la mente con lo sforzo fisico del cammino, concilia la lettura; qualche ragazzo in gita fuori porta interpreta fino in fondo, e gioca  a pallone, mentre le femminelle più atletiche si esibiscono nella pallavolo.
Noi uomini, chissà perchè, siamo spesso sui confini dello stereotipo, in questi casi!

la prova della musica
Purtroppo presto quelli del bar cominciano a provare l'impianto, assordando anche i nudisti della spiaggia più a nord, figurarsi le mie orecchie, già flagellate dal vento. Col campo morfogenetico irritato cerco di afferrare il rumore delle onde, medito sul tornare alle spiagge nude di stabilimenti e rimpiango vagamente Ilio...
(nomignolo affettuoso del luogo ove amo trascorrere i weekend marini)

la prova costume
Lila ci ha provato, ma la pelle d'oca sul suo corpo di cigno ha sctenato un conflitto di personalità, e rimpiangendo la giacchetta di velluto lasciata in macchina s'è deliziata dell'acqua di mare sui piedi, ma ha esposto solo le caviglie, gli avambracci ed il viso al bacio del sole.
Molti però, sfidando il vento cha cantava di piogge in arrivo, hanno provato a se stessi che nessun canone prestabilito può impedire di far respirare la pelle, dopo tutta la pioggia ed il freddo dell'inverno.
Cicciottelli e magrolini, bianchi e neri, intelligenti o sciocchi come lila oggi, hanno sfidato la 'bocciatura' o la 'promozione', dando alla giornata un profumo d'estate in arrivo... quel misto allegro di crema e di sole, di risa e di pace che merita un giorno di riposo.

Dando la sensazione veramente riposante che niente, assolutamente niente, dovrebbe impedirci di essere in libertà.

 Buona domenica a tutti!