lunedì, ottobre 20

Giorno 4

GIORNO 3
Sono abbastanza soddisfatta; la giornata è andata bene e anche oggi sono riuscita a non farmi degli amici. Ho anche discusso con uno degli assistenti, per via di un "processo alle intenzioni". Mi spiego. Il collega con cui stavo provando, ritenendo che io avessi la mano leggera, voleva 'sentire' la mano dell'insegnante; chiamiamo quindi l'assistente X, che è molto bravo ma un po' Hermione Granger, quando fa la "insopportabile so tutto". A volte, quando siamo bravi, tendiamo a metterci in mostra un po' troppo, e, capita troppo spesso anche a me, utilizziamo un modo complicato di esprimerci tanto per dimostrare che ne siamo capaci. Invece di essere umili, umiliamo.
Non è che mi sentissi umiliata, piuttosto ero 'innocente', stavolta, e tornando al 'processo alle intenzioni'. Signor giudice, dicevo, non ho colpa: nego tutto, io di intenzioni non ne avevo. Non volevo sapere dove era il problema (cosa che nessuno ci aveva richiesto, come lei dice), ma solo se la manovra era ben fatta!Anzi, non lo volevo nemmeno io, ma il collega. La discussione comunque stava entrando in loop (avete presente? si continuano a ripetere le stesse affermazioni senza comprendersi, e alla fine si litiga) così l'ho chiusa chiedendo semplicemente di riprovare.
Alla pratica successiva ovviamente ho cambiato collega, e anche assistente. Finché non ho sentito il primo con cui ho lavorato dire alla sua sfortunata partner: "mi sembra che tu abbia la mano leggera.. chiamiamo un assistente".

Io e X alla fine ci siamo chiariti. Il giorno dopo lo chiamavo sempre, quando avevo bisogno.

Comunque, la tattica per imparare più in fretta è distrarsi, così passo la serata a casa di un'amica, ma senza calcolare il suo pargoletto di due anni (quasi), che invece di permetterci le chiacchiere dovute, dopo due mesi che non ci vediamo, concentra su di sé tutta la materna attenzione.
Adesso so tutto delle sue occupazioni, giochi, dita nel naso, farsi dare l'acqua per poi.. far bere il pavimento, e ovviamente quante volte e come ha bisogno del bagnetto.
Ormai disabituate a stare insieme, io e la mia amica finiamo col vederci un film e per fortuna mi sono addormentata, perché la notte, fra lei che russava e il pargolo che si svegliava, non ho quasi chiuso occhio.
GIORNO 4
Dopo il mancato sonno, la cosa più notevole è stato essere vittima di un insegnante bravo. Preparato e bravo, ma, correggo, 'insegnante alle prime armi', quindi uno bravo che ha bisogno di dimostrarlo. Come detto.
Alla fine di una serie infinita di input su faccette calcaneari, lati delle ossa, movimenti e assi di mobilità ero talmente fusa che quello fa l'unica affermazione che capisco ("l'asse di Henke [si tratta di un asse immaginario 'funzionale'] passa trasversalmente alle faccette articolari del calcagno"), e io penso bene di farci una battuta: "solo che a questo punto, [dico], non sappiamo più dove sono le faccette del calcagno".
Sapete che ha fatto? Dopo otto ore di lezione ha ricominciato a spiegare!
L'ho detto: diverremo pure dei maghi, ma è pur sempre scuola.




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