giovedì, ottobre 2

disegni

Da tempo non prendo la matita in mano, sicché trasferire questi disegni qui acquista la dimensione del ricordo di un'altra vita. Se poi ha senso.
Era un tempo in cui ho potuto essere completamente un altro. Non parlo di una identità fasulla, d'una maschera applicata addosso per celare e quindi della finzione che ne deriva. Intendo essere l'altro quello che sta di fronte a te, di cui smarrisci il confine netto.
Si tratta di una sensazione strana, che ti fa agire in modo completamente diverso, e, senza giudicare se sia giusto o meno, completa l'esperienza del momento che vivi arricchendolo di sensazioni.

Non uno, non due, così ci si sente quando si è perfettamente innamorati, tanto che si vive uno spazio a-dimensionale, in cui i confini diventano trasparenti, scompaiono e ti perdi l'essenza, senza perderTi. Tuttavia, senza misurarlo in un tempo esatto, diciamo che può durare un Punto (infinitamente piccolo o immenso) e che dipende dalle nostre possibilità. Come dire, non sono gli altri a farci innamorare, ma piuttosto noi che siamo disponibili ad innamorarci.
Quello che conta è comunque quel Punto, dove l'uomo doppio, che in genere si sente mezzo, diventa Uno con l'altro. Non uno, a dire il vero, e non due.




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